Ecco Sophia, un robot androide dalle sembianze umane, che tra otto anni sarà intelligente come noi.
David Hanson, creatore di Sophia, ha sviluppato il progetto nei minimi dettagli, compresi quelli estetici, perché è convinto che la gente sarà più disposta ad interagire con l’intelligenza artificiale se questa avrà sembianze umane.
Sophia sarà un robot saggio, in grado di sviluppare risposte autonome basandosi su un algoritmo.
Sa già rispondere alle domande, cantare e assumere espressioni facciali simili alle nostre, ma la sua intelligenza sta per subire un’accelerata.
Il robot Sophia sa anche cantare: ha partecipato a un festival musicale in Hong Kong, prendendo in prestito una voce estranea ma interpretandola con espressioni originali.
A guidare i processi logici di Sohpia ci sono algoritmi di intelligenza artificiale che al momento la rendono in grado di sostenere conversazioni di medio-semplice complessità.
In futuro la mente del robot si farà ancora più evoluta.
Dobbiamo avere paura dell’arrivo della robotica?
«Il futuro è la datacrazia, un mondo senza più governanti, in cui gli algoritmi ci consiglieranno cosa fare».
Utopia o futuro prossimo?