Smetti di interrogare il tuo gestionale
o farai la fine di Serafino
che controllava sempre fatturati e marginalità!
La capacità di generare vendite aggiuntive stimolando i clienti ad acquistare di più e più spesso è ciò che fa la differenza tra un commerciante che conosce i suoi clienti e uno che non li conosce.La maggior parte dei commercianti studia i dati del proprio gestionale: analizza scontrino medio, spesa media, frequenza di acquisto, prodotti più venduti, marginalità, ecc.
Sicuramente anche tu usi il gestionale per capire come stanno andando le vendite.
E’ sufficiente?
Devo dirti di no! La tecnologia ha fatto passi enormi negli ultimi 5 anni!
Tra un attimo ti spiego perché, e cosa puoi fare. Prima voglio raccontarti cosa è successo a Serafino.
Serafino è un commerciante come te. Ha una sua attività nel settore abbigliamento con un discreto successo.
Serafino è un imprenditore molto preciso, non lascia nulla al caso. Ogni giorno analizza i dati del suo gestionale per capire come sta andando la sua attività.
Fa raffronti con gli anni passati per capire se il suo fatturato cresce.
Fa iniziative commerciali per invogliare di più i clienti a tornare da lui e tiene sempre sotto controllo il suo margine per non andare mai sotto il suo limite prestabilito.
Negli ultimi anni, Serafino aveva un’attività in crescita. Neppure un trend negativo.
Era una sera piovosa del novembre dell’anno scorso quando il mio telefono squillò incessantemente, più e più volte, mentre ero sotto la doccia.
Ricordo ancora oggi lo stupore nei mei occhi quando vidi “5 chiamate non risposte” sul display del mio telefono. Era Serafino.
Avevo abbandonato il mio IPhone solo 20 minuti. Doveva essere successo qualcosa di grave per fare 5 volte di seguito il mio numero in 20 minuti e fuori orario d’ufficio.
Quasi piangeva, la sua voce tremava. Non capivo cosa fosse successo di così grave da costringermi a catapultarmi in ufficio alle 10 di sera.
Comunque lo feci.
Cos’era successo a Serafino?
Aveva letto i miei report sull’andamento della sua attività e si era accorto che la situazione non era rosea come credeva. Aveva visto il suo “buco nero” che gli succhiava soldi piano piano, silenziosamente... e analizzando solo i dati del suo gestionale mai e poi mai se ne sarebbe accorto in tempo. Si sarebbe ritrovato col culo per terra all’improvviso, senza sapere perché.
Dovevo chiamarlo. E lo feci. Serafino rispose subito, forse il suo telefono neppure squillò.
La sua voce, normalmente squillante, sembrava provenire dall’oltretomba!
Le sue parole le ricordo ancora oggi “Maurizio – mi disse – è successa una catastrofe. Non so come sia potuto succedere a me. Sono così attento, ho avuto sempre tutto sotto controllo. Non so che fare, devi aiutarmi a capire. Dobbiamo vederci subito. Vengo ora da te.” E agganciò.
Gli dissi la verità... se avesse continuato così entro 3 anni si sarebbe tracollato.
E lo abbracciai per consolarlo dalla sua disperazione di veder andare in frantumi anni e anni di sacrifici e duro lavoro. Serafino era perso... quando gli sussurrai all’orecchio che sebbene sapessi come aiutarlo, non sapevo se avremmo fatto in tempo o era ormai troppo tardi.
E cominciai una lotta contro il tempo per salvare Serafino...